Sport Against Violence 2017.
Per il decimo anno consecutivo – con ospiti come Max Paiella, Fabrizio Frizzi, Neri Marcorè, Il Muro del Canto, Giuliana Sgrena, Pino Scaccia, Yousif Latif Jaralla e molti altri nelle edizioni precedenti – il 20 maggio torna a Roma (Stadio Nando Martellini, Terme di Caracalla) Sport Against Violence Event, lo speciale villaggio dello sport per la Pace, gemellato con le maratone di Baghdad ed Erbil, che vede riuniti in un’unica giornata atleti, dilettanti, famiglie, migranti e attivisti per giocare e dialogare sotto il segno delle buone pratiche inter-religiose e interculturali. Insieme allo Sport, per la prima volta in Italia, “Reagire alla guerra: sport e società civile in Siria”, mostra fotografica di Muhammad Abdullah (ex fotografo di guerra della Reuters attualmente rifugiato in Belgio), Radio Alwan e Arta.fm (media radio e tv dell’area) con le squadre femminili di calcio e immagini dai campi.
Sport Against Violence 2017: una festa dell’inclusione nel segno dello sport
Una vera e propria festa dell’inclusione, attraverso il linguaggio universale dello sport, con attività sportive e workshop tra discipline maggiori e minori (atletica, staffetta, pugilato ecc), ma anche un’occasione unica per confrontarsi con appuntamenti come “Geografia per la pace”, a cura di Saverio Werther Pechar, Annalisa Mirabello e Emanuela Marini; una Tavola rotonda sulla società civile nell’area mediorientale (Siria, Iraq, Palestina), con la partecipazione di Fouad Roueiha (giornalista e attivista siriano), Cecilia Dalla Negra (Un Ponte per e Vicedirettore Osservatorio Iraq), Nicola Visconti (presidente AD Sport Against Violence) Giuseppe D’Agostino (presidente ASD Università Popolare dello Sport); Reading sul tema dello sport, a cura di Giulia Aleandri (attrice e regista teatrale).
Sport Against Violence 2017: la mostra per la prima volta in Italia
Cuore della manifestazione, per la prima volta in Italia, la mostra fotografica “Reagire alla guerra: sport e società civile in Siria”, di Muhammad Abdullah, Radio Alwan e Arta.fm con le immagini del campionato di calcio tra le squadre delle organizzazioni della società civile nel nord del paese, i giochi dei bambini siriani nei campi profughi informali del Libano, l’esperienza delle squadre femminili di calcio e pallavolo nate fin dal 2013 ad Amuda, nell’area curdo siriana e quelle della maratona degli atleti diversamente abili e feriti in guerra che si è tenuta nei sobborghi damasceni. Alcuni esempi di una società che cerca di reagire alla guerra e di costruire anticorpi contro il perpetrarsi della spirale della violenza anche attraverso la rinascita di federazioni ed associazioni sportive nelle aree al di fuori del controllo del governo di Damasco, nel tentativo di restituire normalità ai giovani.
Sport Against Violence 2017: la staffetta
Appuntamento principale sportivo di Sport Against Violence Event è rappresentato dalla staffetta 12×1/2 ora, alla quale parteciperanno come ogni anno società podistiche, insieme ad ONLUS e associazioni benefiche che portano avanti progetti di solidarietà e cooperazione in Italia e all’estero per un totale di oltre seicento sportivi professionisti o dilettanti, per condividere la pista per sei ore consecutive: un’emozionante festa dell’inclusione con atleti, semplici amanti della corsa, migranti, bambini, persone con disabilità fisiche e intellettive, artisti e chiunque voglia correre per Pace.
Un programma di Pace, Dialogo e Sport, con il Patrocinio di Ministero degli Affari Esteri, Regione Lazio, Roma Capitale e I Municipio di Roma e gemellato con Sport Against Violence-Iraq, per sensibilizzare attraverso il linguaggio etico dello sport sulla solidarietà, in un periodo particolarmente caldo, ma anche per far incontrare direttamente le persone: che siano italiani o migranti, professionisti o dilettanti. Oltre le categorie: le persone, per un viaggio iniziato in una Baghdad martoriata, ormai 10 anni fa.
Sport Against Violence 2017: la storia
“L’avventura in Iraq” spiegano infatti gli organizzatori di SAVe, SAV, Lar e UPS, “prima come gruppo sportivo Baghdad Marathon, poi come ASD Sport Against Violence, è iniziata nel 2008 dalla volontà di contribuire al processo di pacificazione e ricostruzione dal basso di un paese dilaniato da anni di guerra, occupazione e violenza. Contribuire significa per noi utilizzare lo sport come strumento di educazione, condivisione e diffusione di valori quali la pace e il rispetto, fondamenta imprescindibili di qualsiasi convivenza tra persone, culture, esperienze diverse.
Il primo obiettivo raggiunto è stato organizzare la prima Maratona internazionale di Erbil (Kurdistan iracheno) nel 2011. Nel 2016 il gruppo di lavoro lì creato, formato e oramai autonomo ha organizzato la sesta maratona, sempre più partecipata. Tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, lo Sport College di Baghdad ha, invece, ospitato due eventi sportivi che hanno coinvolto gli studenti e i giovani, per arrivare, a settembre del 2013, alla prima edizione di Sport Against Violence-Baghdad, organizzata in parallelo con il primo Social Forum Iracheno. Nel 2015 e nel 2016 sono state realizzate, infine, due mezze maratone per la pace (Baghdad), sempre in concomitanza con l’ISF. Contemporaneamente, ci stiamo impegnando a creare contatti con la società civile siriana, con l’obiettivo di trovare luoghi adatti alla realizzazione di training ed eventi sportivi anche in Siria”.
Sport Against Violence 2017: gli organizzatori
Oltre al comitato organizzatore (composto da SAV, Lar e UPS) molte associazioni hanno contribuito alla manifestazione nel corso dei suoi dieci anni di vita: Un Ponte per, Nessuno tocchi le donne, CIR, Amref, Emergency, Libera, Ecoradio, ASD Amatori Castel Fusano, Comitato Atletico Centrale, Luconlus, Tuchef, Compagnia della mia misura, Cooperativa Lancillotto e Nausicaa, Associazione Io sono.