Nel momento storico in cui il web prevale come media narrativo con la sua velocità di azione-reazione, dal 14 marzo arriva IRAE: un nuovo progetto d’arte – promosso dalla no profit Yourban2030 – che fa incontrare l’editoria con l’arte, i temi ambientali e le nuove prospettive, con un occhio critico sul presente.
IRAE è un oggetto da collezione in forma di libro per guardare oltre il visibile, immaginando futuri e documentando il presente, attraverso i contributi di grandi firme del contemporaneo artistico, critico e fotografico, con contenuti esteticamente importanti.
IRAE è 200 pagine per parlare di ambiente in modo nuovo, una lente originale per osservare e raccontare il presente; un appuntamento semestrale, per scoprire e riflettere su visioni, distopie, disastri e soluzioni.
IRAE è un’originale serie editoriale per un nuovo modo di fare community intorno alla sostenibilità, con protagonisti ogni volta diversi – poeti, scienziati, visionari, fotografi illustratori, pensatori – e in grado di offrire approcci e contenuti di varia matrice per scandagliare il contemporaneo, e rispondere a un interrogativo su tutti “è questa la fine?”.
Perchè IRAE?
IRAE, infatti, viene da “dies irae”: quel giorno del giudizio, quella fine sulla quale tanto si sta riflettendo, che vede coinvolti l’uomo, la natura e l’ecosistema messi da tempo e sistematicamente a rischio. E allora come raccontare il presente e come intervenire sul futuro? IRAE propone un inedito storytelling, lontano da facili risposte, ma anche da disfattismi e banali entusiasmi, attraverso una serie editoriale dove ogni numero diventa opera d’arte con uno special book a edizione limitata e monografico.
A dare corpo al primo special book di IRAE, è Paolo Canevari con un’opera limitata interamente nera, buia come il silenzio.
A firmare il primo numero da collezione della serie sono Ezio Amato, Andreco, Nicola Bertollotti, Daniela Billi, Patrizia Boglione, Paolo Canevari, Tiziana Cera Rosco, Dario Coletti, Giacomo Costa, Ketty Di Tardo, Michele Freppaz, Simona Ghizzoni, Luca Marini, Antonio Marras, Shinya Masuda, Claudio Orlandi, Cristana Perrella, Patrizia Sardo Marras, Birgit Rusten, Wu Ming 1, Santiago Zabala; con Angelo Cricchi Direttore Creativo IRAE e Simonetta Gianfelici, Fashion Director.
La prima uscita il 14 marzo
IRAE è disponibile dal 14 marzo sul circuito Messaggerie (La Feltrinelli, Mondadori, Ubik), Armani Book, Hoepli e in tutte le migliori librerie. È inoltre ordinabile sugli store online e Amazon.
IRAE è anche eventi intorno alla community: dopo la presentazione alla Cardi Gallery di Milano del 10 marzo, il secondo appuntamento sarà a Roma, presso gli spazi di Contemporary Cluster, Palazzo Brancaccio sempre in collaborazione con Silentsystem e con le performance sonore immersive a cura di Alessio Mosti.
“IRAE è stato concepito nella primavera 2021 e; dati i risvolti dell’attualità e con il senno di poi, è chiaro che ancora una volta lo sguardo artistico si è fatto anzitempo interprete di un’urgenza, sociale, ambientale; narrativa” spiega l’ideatrice di IRAE e presidente di Yourban2030, Veronica De Angelis. È così che la maggior parte delle immagini del primo numero portano verso l’assenza, la mancanza, il vuoto.
Dagli spazi abbandonati di Nicola Bertellotti, alla rinascita solitaria di Jordi Bello Tabbi, dalla fuga nella natura di Simona Ghizzoni, alle città distopiche di Giacomo Costa. Dal vuoto della pianura Padana raccontato da Wu Ming (Wu è il cinese di Mu) all’invisibile presente nei disegni di Adreco. Dai ghiacciai immensi ricoperti di teli di Claudio Orlandi alla solitudine dell’inverno Islandese di Carola Blondelli; fino alle terre sarde arse dal fuoco di Dario Coletti e dei coniugi Marras. Void is the perfection ci narra Rai Kawakubo, mentre Paolo Canevari nel suo personal project legato alla rivista, fa l’atto più estremo del numero, cancella tutte le immagini e tutte le parole.
Il vuoto apparente
“Questo primo numero ha un mantra ed un simbolo giapponese il MU” spiega il direttore creativo Angelo Cricchi. “Che significa il vuoto Parente stretto di quella desinenza cinese WU usata da uno dei nostri più prestigiosi contributor. Vuoto come spazio pittorico autentico, l’infinito come dimensione fotografica, il colore assoluto; i codici della pratica artistica diventano elementi essenziali per configurare una nuova visione del mondo tutto intorno”.
IRAE è un nuovo brand di Yourban2030, no profit che dopo essersi confrontata con l’arte urbana decide così di intraprendere una nuova strada; proseguendo la sua mission di far incontrare impegno e bellezza. IRAE, infatti, consolida un impegno per la sostenibilità legata all’arte pubblica, nato con Yourban2030; no-profit che in questi anni si è posta l’obiettivo di trattare gli argomenti ispirati all’agenda 2030 delle Nazioni Unite attraverso lo sguardo degli artisti.